Ripetizione di quale azione?
Molto di quello che viviamo nel presente l’abbiamo giá vissuto in passato. Azioni, comportamenti, iniziative e reazioni possono essere una riedizione, una copia di quanto giá fatto e giá detto. Questo puó essere positivo o negativo, frenare la nostra vita o renderla piú ricca.
In particolare, vorrei portare un esempio pratico, quello di Meisner, uno dei piú famosi insegnanti di recitazione. Nel libro “La recitazione”, sono state trascritte le lezioni che ha svolto per un anno ad un gruppo di 16 allievi. Nell’introduzione, lui stesso dice che in questo libro emergeranno molti aspetti di se stesso. Quello che mi ha maggiormente colpita é stato vedere perché é diventato insegnante di recitazione ed interrogarmi su altri possibili finali della sua storia.
Ad un certo punto, Meisner dice agli allievi che non ha fatto l’attore o il regista, ma ha preferito insegnare perché ha un problema a relazionarsi con gli adulti. Afferma che insegnare recitazione lo fa sentire come quando giocava con i suoi cuginetti piú piccoli. Al contrario, riporta di non sapere come trattare altri adulti. Inoltre, dice che, ad un certo punto, non gli é importato piú nulla di recitare o fare regia. Questa potrebbe essere una difesa. Tuttavia, vorrei soffermarmi sulla prima parte del suo discorso. Avere cuginetti piú piccoli con cui giocare puó essergli servito per costruire una propria identitá professionale, ripetendo quell’atto e, perció, sentendosi a suo agio. Quello che sento in modo emotivamente intenso, che, mi sembra, sia il cuore di questa personalitá é il suo non saper come fare con gli adulti. Non sa come fare con gli adulti (per recitare e fare regia), quindi dice che non gliene importa piú nulla e ripete la vicenda con i cuginetti piú piccoli (gli allievi, pur essendo adulti, con lui, sono bambini da formare).
Mi chiedo cosa sarebbe successo se avesse potuto aprire il suo interrogativo del “non so come fare con gli adulti”.
Non avrebbe concluso nulla? Avrebbe fatto nella vita ció che realmente desiderava? Si sarebbe chiesto come fanno gli altri, inventando la propria modalitá di relazione? Da bambino come aveva fatto a trovare un modo per interagire con i cuginetti piú piccoli? Nella sua vicenda, sarebbe cambiato qualcosa avere cugini piú grandi o della stessa etá?
Cosa facciamo perché ripetiamo? Cosa ripetiamo perché non sappiamo?