Lo sforzo del primo passo
After è un libro e film così intitolato perchè vuole riassumere in una sola parola la nostra identità, che cambia e non sarà più la stessa, dopo un vero incontro. L’incontro con l’amore, con la scoperta della verità dell’altro e della nostra ci segna, ci insegna, sorprende e sconvolge.
Tessa, protagonista, non vuole vivere la vita che sua madre ha sognato per lei. Riesce a fare dei passi in autonomia solo quando va al college e non è più sotto l’occhio materno. Si innamora e, quando la madre lo scopre, si rifiuta di pagarle il college. Siccome la madre è stata ferita dall’amore, vuole tenere sua figlia lontana. Questo affronto non fa che rinforzare il desiderio della figlia di vivere la propria vita.
Sappiamo che non sempre è così. In molti casi, vi è un appiattimento inconsapevole o un’inibizione ad uscire dal fantasma genitoriale.
Tessa va a vivere a casa del fidanzato, figlio del rettore dell’università. Decide anche di cambiare corso di studi, passando da economia a letteratura. Riconosce ed esprime la sua paura di non trovare lavoro, mettendola in secondo piano rispetto al desiderio di coltivare la sua passione e crescere insieme a lei.
Secondo la psicoanalisi, vivere nel sacrificio del proprio desiderio non è vita e gli sforzi, i passi per raggiungere i propri obbiettivi sono dovuti. In altre parole, si è chiamati a diventare ciò che si è per vivere ciò che si desidera. I sintomi segnalano, invece, una deviazione dal proprio desiderio.
Un giorno, Tessa scopre un video, in cui il suo fidanzato doveva solo fare finta di farla innamorare. Il ragazzo si difende dicendo che, inizialmente, facesse finta di recitare quel ruolo per poi, conoscendola, volerlo vivere realmente. Tessa ripete la storia d’amore tra i suoi genitori, uscendone a pezzi. Tuttavia, il libro/film prospetta anche un’altra possibile fine: un vero ricongiungimento tra Tessa e Hardin. Una fine alternativa alla ripetizione?
Ma chi conosce il particolare modo in cui è nato questo libro? Negli inserti del film, viene intervistata l’autrice Anna Todd. In America, sono molto diffusi forum in cui le persone possono pubblicare anche solo un capitolo o qualche pagina che scrivono. Chi legge può commentare, fare domande ed incitare a scrivere ancora. Anna Todd ha continuato a scrivere perchè i fan volevano altri suoi capitoli da leggere. Tendenzialmente, nella vita, succede il contrario: si fanno dei passi in una determinata direzione e, dopo molti sforzi, si è apprezzati e riconosciuti. Quanto successo ad Anna Todd è ciò che dovrebbe immaginare ognuno di noi, immaginare il positivo, anzichè auto-frenarsi e limitarsi con convinzioni pessimiste ed auto-svalutanti. Non c’è ‘After’ senza ‘before’, reale o immaginato che sia.
Susanna Premate